Consigli per la casa

Fare il bucato ha un impatto enorme sull’ambiente. Con dei piccoli accorgimenti, però, possiamo lavare inquinando meno. Scopriamo come.

Diversi studi rivelano che ogni anno i nostri vestiti riversano negli oceani mezzo milione di tonnellate di microfibre che equivale a più di 50 miliardi di bottiglie di plastica. Secondo un’altra ricerca i detersivi che usiamo per fare il bucato, soprattutto quelli che usiamo per la lavatrice, inquinano di più delle automobili.

Per limitare i danni sull’ambiente, forse sarebbe il caso di cambiare alcune nostre piccole (brutte) abitudini. Per esempio siamo abituati a lavare molto spesso i nostri capi anche se non sono davvero sporchi. E questo, oltre a farci spendere più soldi, è un problema per il pianeta. Le microfibre sono le sorelle maggiori delle microplastiche e rappresentano infatti il 35% del totale di microplastiche presente negli oceani.

Queste particelle minuscole di cui i nostri vestiti sono composti arrivano direttamente in mare, perché sono così piccole che gli impianti di trattamento non riescono a trattenerle. Una volta immesse nell’ambiente, le microfibre entrano nella catena alimentare dei pesci, dei molluschi e degli altri organismi marini, si accumulano nei loro apparati digerenti e riducono la loro capacità di assorbire nutrienti, causandone a lungo andare la morte. Inoltre, diventando cibo per i pesci va a finire che le mangiamo anche noi e non ci sono ancora studi sull’impatto che questo ha sulla nostra salute. Quello che è certo è che tutelare la salute del mare significa tutelare anche il nostro benessere. Vediamo quindi come fare il bucato inquinando meno e lavare i vestiti senza danneggiare il pianeta.

Come fare il bucato inquinando meno.

Ciascuno di noi, nel proprio piccolo, può fare molto per contenere i danni delle microplastiche. Innanzitutto scegliere sempre di più le fibre naturali. E poi mettere in pratica delle piccole accortezze nell’uso della lavatrice che ci permetteranno anche risparmiare. Le prime scelte infatti avvengono nei negozi e al supermercato.

  1. Scegli detersivi biodegradabili. Più i detergenti sono aggressivi, più deteriorano facilmente le fibre dei tessuti aumentando il rilascio di microplastiche.
  2. Scegli tessuti naturali. Non tutti i tessuti hanno lo stesso potere inquinante. Il tessuto più inquinante per esempio è il poliestere che in un carico di 5 kg produce tra i 6 e i 7,7 milioni di microfibre. L’acrilico è in grado di rilasciare 700.000 particelle a ogni lavaggio (cinque volte di più di un tessuto misto cotone-poliestere).
  3. Opta per programmi brevi che prevedono meno giri di centrifuga e temperature più basse. Con le alte temperature e l’eccessivo sfregamento dei capi, infatti, aumenta la fuoriuscita di microfibre. 20 o 30 gradi sono sufficienti per pulire i capi.
  4.  Meglio le lavatrici a caricamento frontale. Evita le lavatrici a caricamento dall’alto che aumentano l’attrito dei capi inseriti e quindi una più elevata dispersione di microplastiche.
  5. Evita le asciugatrici elettriche. Il rilascio di fibre infatti risulta 3 volte superiore al normale lavaggio.
  6. Usa ammorbidenti naturali fai da te. Esistono soluzioni efficaci che rendono il nostro bucato morbido e profumato, qualche consiglio te lo abbiamo dato tempo fa qui.

 

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